Olga Danelone

Olga Danelone

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Olga Danelone, artista multimediale, utilizza le tecniche a sua disposizione adattandole alle situazioni, alle interazioni e alle riflessioni sociali richieste dai suoi progetti. Nata in Italia nel 1964, ha studiato pubblicità e progettazione di manifesti.

Nel 1986 Olga riprende gli studi in arte, pittura, incisione su rame e multimedia: grafica computerizzata e videoregistrazione. Contemporaneamente si avvicina alla filosofia orientale, per poi approfondire, insieme ai temi scientifici, la filosofia occidentale. Le correnti e i filosofi con cui si sente in sintonia, a partire dall’antica Grecia, sono Antistene e Diogene; tra i pensatori illuministi, con il loro ritorno alla ragione, predilige i testi più scettici e cinici. Dal XVIII secolo in poi abbraccia il pensiero anarchico e successivamente Nietzsche. Nel secolo scorso privilegia la combinazione della filosofia con biologia, sociologia, scienza e politica, come avviene in Sam Harris, Richard Dawkins, Daniel Dennett e Christopher Hitchens. I libri che offrono una visione complessa, tesa a decostruire gli stereotipi, sono le letture attraverso cui continua costantemente la sua indagine sullo sviluppo contemporaneo.

«Proviamo a immaginare l’universo cosmologico di sessant’anni fa, quando la popolazione mondiale che camminava sulla superficie della Terra era la metà di quella attuale. Raddoppiamola, con tutto ciò che ne consegue, fino a otto miliardi e mezzo di persone» (cit.). Con la costante diffusione delle infrastrutture urbane e suburbane, Olga Danelone trasferisce la “trofallassi” — il sistema di comunicazione e scambio di cibo di alcune specie di insetti — nel linguaggio umano. Codici criptografici condivisi senza l’ausilio delle parole penetrano nell’informazione biologica, nell’automatismo delle azioni collettive: «il movimento di uno come se fosse di tutti».
Chemistry World, Trophallaxis World sono opere che rappresentano connessioni sociali biologiche, incroci, svincoli autostradali, scale mobili dove gli esseri umani, come colonie di insetti, si scambiano messaggi. La vita quotidiana nei viaggi urbani e nei conflitti globali scorre ininterrotta, proprio come le api si muovono comunicando nel loro linguaggio.

Nelle mappe personalizzate, l’artista entra in empatia con chi riconosce le tappe della propria vita. «A ognuno la sua mappa!» Sono percorsi prestabiliti, concepiti da una visione “superiore”; lei è il copyright che permette a chi acquista la mappa di imprimervi i propri sentimenti. Allo stesso modo, il timbro “INTERNATIONAL STREET VIEW” racchiude l’ipotetica autorità che convalida i progetti stradali terrestri, i legami indissolubili tra uomo, territorio e infrastruttura.

«Nel 2020 nasce un ramo di giochi interattivi, dove, in ambienti simili a quartieri urbani, i miti del potere del passato si trasformano in piccoli Pac-Man o Invaders, in cui, come davanti a uno specchio, gli esseri umani si riconoscono e giocano in simbiosi soggettiva — UNA LOTTA CONTINUA.»

Nel 2022 dà vita a una forma di condivisione di conoscenze e opinioni creando il “Thought Gang”, una cultura di gruppo partecipativa. “Arte che non sembra arte” è il termine coniato dalla critica Lorenza Perelli. Gli incontri, tenuti nel suo studio di Udine, vogliono essere un momento di condivisione del sapere, aperto alla comunità più ampia, per DISLINQUÌRE! (Discussione!) — un neologismo coniato nel 2015 per un happening centrato sui flussi di pensiero:
«Parlare di cose serie ma con profondità. Ascoltare ed essere ascoltati in una conversazione costruttiva e leggera.»

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