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VIRTUOSISMI GORIZIANI: la storia e le trame della scuola Merletti di Gorizia

Quando:
29/10/2025 - 02/02/2026 tutti i giorni dalle 09:30 alle 17:30

Dove:
Palazzo del Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia, p.zza Oberdan 6
34133 Trieste (TS)

VIRTUOSISMI GORIZIANI: la storia e le trame della scuola Merletti di Gorizia

VIRTUOSISMI GORIZIANI: la storia e le trame della Scuola Merletti di Gorizia IL PERCORSO ESPOSITIVO All’interno del patrimonio tutelato da ERPAC, Ente regionale per il patrimonio culturale della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, c’è anche il merletto goriziano, un’arte e insieme una tecnica antichissima che costituisce un unicum caratterizzante la storia della città di Gorizia, la sua cultura e la sua creatività. La mostra ha lo scopo di offrire ai visitatori una panoramica completa della storia e dell'evoluzione della Scuola Merletti di Gorizia, che da sempre promuove e diffonde la conoscenza e la produzione del merletto.

Sezione 1: La “scuola di fuori” Gorizia e le Orsoline In questa prima sezione viene evidenziato l’importante ruolo delle Madri Orsoline che, giunte a Gorizia nel 1672, introdussero in città l'arte del merletto a tombolo e fuselli. L’apertura dell’educandato (la “scuola di fuori”) annesso al loro convento ma aperto anche alle ragazze della città, trattandosi dell’unica istituzione scolastica femminile d’epoca, attirò fino a un centinaio di alunne che impararono come eseguire i ricami e i “merli”. I lavori venivano poi venduti costituendo un’importante fonte di guadagno.

La Compagnia di Sant’Orsola era stata fondata a Brescia da Angela Merici nel 1530 e mosse poi attraverso l’Europa in Francia, nei Paesi Bassi e nelle province tedesche. 

Il monastero di Gorizia costituì una filiazione, attraverso Liegi e Vienna, di quello di Bordeaux. Le Orsoline arrivarono a Gorizia la sera dell’8 aprile del 1672, guidate dalla superiora Caterina Lambertina Pauli-Stravius e dalla prefetta Angela Aloisa, entrambe di Liegi, provenienti direttamente dal monastero di Vienna; il compito affidato alle due donne era la fondazione di un monastero dedicato principalmente all'educazione delle giovani, indipendentemente dalla loro condizione economica.

Sotto il manto di Sant’Orsola una dimora modesta nel cuore della città si trasformò ben presto in un centro di ospitalità e accoglienza per le suore e grazie alla sapiente gestione delle risorse e all'acquisizione di edifici adiacenti. L'istituzione arricchì rapidamente il suo patrimonio beneficiando anche della dote delle novizie provenienti sia da famiglie nobili che da estrazioni più umili. 

Nella Contea le Orsoline erano tuttavia ricordate per l’educazione impartita: oltre a gestire un educandato, aperto anche a coloro che non aspiravano alla vita monastica, operavano in una scuola rivolta all’esterno che accoglieva studentesse appartenenti a diversi strati sociali, offrendo loro un'istruzione che spaziava dalla religione alla lettura, dalla scrittura ai lavori femminili. La scuola, le cui attività proseguirono con grande successo, fu gravemente danneggiata dai bombardamenti della Grande Guerra, costringendo le religiose a spostarsi più in periferia, dove vi restarono fino al 2017, quando anche le ultime suore lasciarono Gorizia. L’immenso patrimonio accumulato in questi trecento anni è rimasto in città, poiché l’Archivio è stato acquisito dall’Arcidiocesi, i manoscritti dalla Biblioteca, e la quadreria, i mobili e tutto il patrimonio tessile dall’ERPAC, che ha assunto il ruolo di custode e promotore di questo tesoro. 

Sezione 2: Il Corso Centrale per il Merletto di Vienna Il legame tra il merletto e il Sacro Romano Impero prima e l’Impero asburgico poi si perde nella notte dei tempi, ma si sa che già nel XV secolo le donne producevano merletti per i loro costumi sia con la tecnica ad ago sia con quella a fuselli. L’imperatrice Maria Teresa, divenuta sovrana nel 1740, è ritratta nel 1755 con un abito interamente realizzato in merletto a tombolo e fuselli.

Il merletto divenne di gran moda e Maria Teresa lo elevò al rango delle libere professioni. Nel 1806 l’imperatore Francesco I fece aprire a Vienna la prima scuola di merletto e in seguito altre 5 scuole. Nella seconda metà dell’Ottocento molte scuole superiori dedicate all’insegnamento di quest’arte vennero istituite in tutto l’impero come ad esempio a Luserna, Idrija, Gorizia, Wamberg e in molte altre località. 

Nel 1879 venne creato il K.K. Wiener Zentralspitzenkurs ovvero l’Imperial Regio Corso Centrale per il Merletto che si occupava della specializzazione delle insegnanti e forniva disegni creati da disegnatori provetti. La realizzazione del merletto a fuselli si legò anche alla Wiener Werkstatte (Scuola per l’Arte e l’Artigianato) che raccoglieva gli esiti delle correnti artistiche del tempo (Secessione Viennese, Arts and Crafts, Liberty inglese, Art Nouveau francese, Jugendstil austriaco e tedesco). 

Una parte dell’atelier era dedicato all’insegnamento delle arti, fra le quali quella del merletto a fuselli, e molti furono gli artisti che disegnarono circa 157 bozzetti. Famoso ed eclettico disegnatore fu Dagobert Peche che produsse numerosi disegni sia per merletto sia per gioielli: per il merletto raffigurò dei mitologici e piante stilizzate. Di 38 bozzetti dell’atelier furono realizzati diversi modelli stampati in 22000 esemplari e poi distribuiti nelle filiali del Corso Centrale. Presso le filiali, i Filialkurse (Boemia, Idrija, Proveis e Isola), arrivavano pertanto i disegni su cartoncino giallo e su copia cianografica e anche i cianotipi di merletti.

Sezione 3: La Scuola Merletti di Gorizia dagli inizi del XX secolo Nel 1902 per iniziativa della Camera di Commercio di Gorizia sorse l’Istituto per il promovimento delle industrie, sul modello dell’omonimo organismo viennese e con il medesimo proposito di valorizzare le manifatture artigianali locali e già nel 1904 fu curata un’esposizione di industrie casalinghe tra cui quella del merletto. I corsi di formazione professionale erano tenuti da insegnanti dipendenti dall’Ufficio centrale di Vienna.

Durante la Prima guerra mondiale il curatorio dell’Istituto si trasferì a Vienna e, successivamente, nel 1921 gli Istituti di Gorizia, Trieste, Venezia, Rovereto e Bolzano furono unificati nella federazione degli “Istituti per la protezione e lo sviluppo delle piccole industrie delle Tre Venezie”, consentendo la vendita dei merletti goriziani alle “Botteghe d’arte” di Venezia. Dopo la prima guerra mondiale furono riattivati a cura del Ministero per l’Industria ed il Commercio i Regi Corsi per pizzi e merletti dove erano stati attivi i Filialkurse austriaci e vennero sottoposti all’Istituto per il promovimento delle industrie di Gorizia. La Reale Scuola Merletti di Idrija era diretta dall’Istituto goriziano, che ebbe il compito amministrativo di coordinare l’attività didattica e di gestire l’attività commerciale. 

Al 1932 risalgono le notizie della bottega artigiana situata al civico 10 di corso Vittorio Emanuele (oggi Corso Italia) a Gorizia. Si trattava di uno spazio espositivo funzionale alla pubblicità e alla vendita di prodotti locali, in particolare merletti. Furono organizzati i corsi secondo il precedente modello viennese e vennero richiamate le vecchie maestre. Si usavano ancora i vecchi disegni ma ad Idrija era attiva una sezione di disegno. Pertanto nel 1923 fu affidato al celebre Max Fabiani l’incarico di realizzare nuovi disegni che si allontanassero dagli influssi viennesi e rispettassero invece il carattere idriano. 

Nel 1935 la sezione di disegno fu trasferita a Gorizia. Nel 1945 l’Istituto fu trasformato in locale delegazione dell’ENAPI (Ente nazionale per l’artigianato e le piccole industrie) e dal 1946 dipese dalla Direzione generale dell’artigianato e delle piccole industrie costituita presso il Ministero dell’industria e del commercio. Sempre nel 1946 venne istituita a Gorizia l’Amministrazione dei Corsi Merletti dipendente dal Ministero della pubblica istruzione, con l’avvio nello stesso anno del primo corso di insegnamento. Di disegno e progettazione si occuparono architetti ed artisti goriziani quali Guglielmo Riavis, Feredo Franzot e Silvano Baresi. Riavis rinnovò e rivoluzionò il disegno dei classici pizzi d’Idrija ed insieme alla moglie Gabriella introdusse l’uso del colore nei merletti; divenne anche insegnante di disegno del merletto all’interno della Scuola negli anni Cinquanta. All’istituzione del corso di Gorizia fece seguito tra il 1948 e il 1952, quasi a voler ricostituire una struttura speculare a quella rimasta al di là del confine, l’apertura di corsi a Grado, Gradisca e Torviscosa.

Probabilmente in funzione del corso di Grado che ebbe grande successo, furono ideati soprattutto da Guglielmo Riavis bozzetti e disegni ispirati a temi marini. Nei successivi trent’anni la Scuola si espanse e stabilì sedi in tutto il Friuli segnando il periodo di maggior espansione, fino a giungere a un numero di 1800 allieve e 27 maestre: l’insegnamento del merletto divenne disciplina integrante della formazione scolastica. Sezione 4: Fuselli contemporanei Con legge regionale del 21 maggio 1979 l’Istituto regionale della formazione professionale (IRFOP) assunse la gestione dei corsi merletti proseguendo la sua attività fino al 2013 quando fu costituita la Fondazione Scuola Merletti di Gorizia, soggetto privato a partecipazione pubblica che se ne occupò fino al 2023. 

Dal 2023 la Scuola Merletti di Gorizia è gestita dall’Ente regionale per il patrimonio culturale-ERPAC, allo scopo di garantire la continuità delle attività e la valorizzazione della tradizionale arte del merletto a fuselli, favorendone la conoscenza, l'apprendimento e la diffusione delle relative tecniche di lavorazione. ERPAC gestisce e promuove e valorizza anche la diffusione del marchio collettivo "Merletto goriziano" e del motivo grafico "Fiandra a tre paia".

Qui il focus si sposta sulla contemporaneità, evidenziando le nuove frontiere dell'arte dei merletti e le sperimentazioni creative promosse dalla Scuola Merletti di Gorizia. È in questa sezione che vengono proposte le immagini che testimoniano come quest’arte antica continui a essere originale anche sul versante contemporaneo. Il meglio della produzione contemporanea è esposto allo Showroom di Corso Verdi 86 a Gorizia dove le maestre della Scuola propongono manufatti tradizionali e gioielli moderni e originali da loro stesse progettati e realizzati.

La Regione ha recentemente individuato la Scuola Merletti di Gorizia come una delle sei eccellenze che ha portato all’Expo di Osaka 2025 nel Padiglione Italia nella settimana dedicata al FVG dal 27 aprile al 3 maggio 2025: ERPAC con la propria delegazione ha esposto i merletti più significativi appartenenti al patrimonio della Scuola e soprattutto i merletti che potevano incontrare il raffinato gusto giapponese. Le maestre della Scuola oggi insegnano presso gli enti regionali di formazione nei corsi triennali finalizzati al conseguimento del diploma professionale. ERPAC promuove inoltre corsi divulgativi gratuiti su tutto il territorio regionale. Attraverso le insegnanti ERPAC collabora con enti e istituzioni del territorio per la realizzazione di progetti culturali. TECNICA E TIPOLOGIA DECORATIVA DEL MERLETTO GORIZIANO.

Il Merletto goriziano è un merletto a fili non continui (detto anche “a pezzi riportati”), in quanto motivi e sfondi sono lavorati separatamente ed uniti tramite le “allacciature” realizzate con l’ausilio di un sottilissimo uncinetto. Tecnicamente è caratterizzato per lo più da motivi a fettuccia continua realizzata in Punto Tela, semplice o con margine, e in Punto Fiandra. Spesso la fettuccia continua crea foglie e fiori arricchiti da motivi decorativi derivati dall’antico Punto Milano secentesco come occhielli, forellini, ragnetti.

Talune volte la fettuccia si assottiglia e si trasforma nel caratteristico punto goriziano chiamato Punto Fiandra a tre paia, il cui disegno, apparentemente caotico, riempie gli spazi con capricciose volute: il nastrino continuo caratterizzato dal ripetersi modulare di un tracciato labirintico per lo più astratto è fra i motivi più tipici del merletto goriziano e si esegue in punto Fiandra perché questa tecnica viene a creare una fettuccia dal contorno nitido, scandito soltanto dalle allacciature.

Se è vero che la realizzazione di merletti della tipologia a nastrino era molto diffusa nell’Italia settentrionale fin dal XVII secolo, è accertato che l’esecuzione di così raffinato virtuosismo dei merletti è frutto di un’intelligente capacità inventiva tutta goriziana. 

Al Patrimonio didattico della Scuola Merletti di Gorizia appartengono anche le Salive di antica matrice fiamminga, Fiori e Foglie di derivazione viennese e quattro tipi di Punto Gorizia, punto inventato nel 1946 da Emma Malner, prima direttrice della Scuola Merletti, già coordinatrice e supervisore dei Regi Corsi fin dagli anni ‘20.

Informazioni sulla lingua

Sottotitoli: EN, IT, SL

Accessibilità

Non applicabile

Servizi

Non applicabile

Contatti

Email organizzatore merlettogoriziano.erpac@regione.fvg.it Telefono dell'organizzatore 0481 385 293

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