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La scultura mosaico "La Donna Vitruviana" di Francesca Chialà

Quando:
16/07 - 31/12/2025

Dove:
Piazza della Transalpina
34170 Gorizia (Gorizia )

La scultura mosaico "La Donna Vitruviana" di Francesca Chialà

Piazza della Transalpina — teatro della storica riunificazione tra Gorizia e Nova Gorica e cuore simbolico di GO! 2025 — accoglie la scultura-mosaico “La Donna Vitruviana”, installazione dell’artista, performer, regista e sociologa Francesca Chialà, dal 16 luglio al 31 dicembre 2025, per accompagnare simbolicamente tutto il periodo della Capitale Europea della Cultura.

L’inaugurazione è stata programmata per mercoledì 16 luglio, alle ore 9:30, con il Sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna, e l’artista Francesca Chialà che ha coinvolto tantissimi bambini in una spettacolare Performance di Body Art per promuovere la Pace e la salvezza del Pianeta.

Una seconda Performance artistica è programmata per venerdì 18 luglio, alle ore 9:30, con gli ospiti del Premio internazionale cinematografico "Sergio Amidei".

Stimolati dalla musica e guidati dalla Chialà, i bambini dipingono con i loro corpi le lunghe Tele della Pace, disposte in forma di quadrato intorno al cerchio mosaico della Transalpina che ricorda il Muro abbattuto nel centro della piazza, sul confine tra Italia e Slovenia.

Realizzata con minuscoli frammenti di vetro e foglie d’oro, la scultura-mosaico della Chialà è inserita all’interno di una geometria sacra - il cerchio e il quadrato di metallo - ed è composta da un uomo e una donna in equilibrio nella posizione dell'albero dello yoga, a simboleggiare l’armonia tra maschile e femminile, tra Oriente e Occidente, tra scienza e spiritualità.

Dopo l’inaugurazione all’Arsenale di Venezia durante la Biennale d’Arte 2024, la Donna Vitruviana approda in un luogo denso di memoria e significati, dove fino al 2004 sorgeva un muro che divideva popoli, culture e storie.

Oggi quel muro è stato abbattuto e, proprio dove il confine si è fatto incontro, l’opera è stata scelta per il suo profondo significato e l'artista-sociologa per il suo costante attivismo nel promuovere la pace e l'unione tra i popoli.

La Donna Vitruviana è il corpo che si fa ponte, che non misura ma abbraccia. È l’icona vivente di un confine riconciliato, trasformato da barriera in soglia, da ferita in possibilità.

È una figura che incarna la vocazione profonda di GO! 2025: un’Europa che ritrova se stessa nell’ascolto reciproco, nella cultura come linguaggio comune, nella trasformazione condivisa.

Nel punto esatto dove si separava l’Est dall’Ovest, la scultura-mosaico è un simbolo di armonia tra Oriente e Occidente, tra maschile e femminile, tra passato e futuro.

Un’opera che respira con la piazza, trasformando lo spazio del confine in geografia dell’incontro.

Per la Chialà l’arte non è semplice rappresentazione ma presenza attiva, da vivere e abitare, dove il confine tra artista e spettatore si dissolve.

La scelta del vetro, materiale fragile e trasparente, ma al tempo stesso resistente e trasformativo, richiama il concetto stesso di confine come soglia delicata da attraversare con cura, ma anche come superficie riflettente e capace di trasformare la luce.

Ogni frammento di vetro, ricomposto nel mosaico, racconta un gesto di riconciliazione, un equilibrio tra differenze, un nuovo linguaggio di armonia. 

La Donna Vitruviana trasfigura il confine, lo ricompone come un frammento di vetro che ritrova senso nel disegno più ampio e lo restituisce come spazio di incontro. È il gesto di un’arte che non separa ma unisce, che non divide ma ricuce, che non impone ma armonizza.

L’immagine dell’uomo, generata con l'intelligenza artificiale generativa unendo un corpo umano al volto del disegno di Leonardo da Vinci, è stata trasformata in mosaico dai maestri di Spilimbergo.

La Chialà ha scelto di far incontrare l'innovazione e un'arte così antica per rappresentare visivamente l’urgenza di un messaggio: solo se scienza e tecnologia saranno messe al servizio della Terra, potremo salvare gli ecosistemi marini e contrastare il cambiamento climatico.

La Donna Vitruviana va oltre l'arte, è visione evolutiva, manifesto etico e chiamata all’azione. Il significato dell’opera è profondo e articolato: solo donne e uomini insieme potranno salvare il Pianeta, se capaci di armonizzare dentro di sé la propria parte femminile e maschile, Anima e Animus, come li definiva Carl Gustav Jung.

È questa integrazione degli opposti — tra sensibilità e razionalità, forza e dolcezza, spiritualità e impegno civile — a rendere possibile un nuovo equilibrio tra corpo, spirito e pianeta.

La Donna Vitruviana si ispira al celebre disegno di Leonardo, ma ne rovescia consapevolmente la prospettiva: l’essere umano inscritto nel cerchio e nel quadrato non è più al centro per misurare, controllare, dominare, ma per appartenere, abbracciare, armonizzare.

Francesca Chialà ha scelto di superare la visione rinascimentale in cui l’uomo era misura di tutte le cose e al centro del mondo per affermare il dominio sull’ambiente. 

E, nonostante il titolo — “La Donna Vitruviana” — possa far pensare a una contrapposizione con la figura maschile, o alla celebrazione della donna come unica salvatrice dell’umanità, il messaggio dell’opera è esattamente il contrario: non è la donna da sola a poter guarire il mondo, ma donne e uomini insieme, in un cammino condiviso di evoluzione e riequilibrio.

Per dare forma a questa visione, la Chialà ha scelto di trasformare in mosaico una donna e un uomo uniti nello stesso gesto, nella stessa postura, per esprimere visibilmente l’equilibrio tra le due polarità, Yin e Yang, che abitano ogni essere umano e ogni civiltà che aspiri alla pace, alla giustizia e alla convivenza.

Le due figure sono sospese nella posizione dell’albero, gesto di equilibrio e radicamento, slancio verso l’alto e silenziosa centratura. Una forma viva che tiene insieme forza e grazia, stabilità e leggerezza. È il segno di una danza tra Yin e Yang. Un corpo che si fa ponte tra gli opposti, che non esclude ma integra, che riconcilia corpo e anima, visibile e invisibile, esterno e interno.

E così anche il cerchio e il quadrato non oppongono, ma accolgono. Non contengono, ma accompagnano.

Sono soglia e abbraccio tra cielo e terra, dove nulla è escluso e tutto può coesistere. L’equilibrio tra i corpi nella scultura-mosaico è la rappresentazione di una visione che l'Artista vuole stimolare: solo coltivando il femminile in ciascuno di noi — come ascolto, accoglienza — potremo smettere di depredare la Terra e combatterci gli uni con gli altri.

Nel contesto di GO! 2025, La Donna Vitruviana si fa archetipo collettivo da reinterpretare e attraversare. Un simbolo vivo di rigenerazione e coesistenza che parla all’Europa di oggi e la invita a riscoprire una qualità dimenticata: il Femminile come forza creatrice e trasformativa, da coltivare in ogni essere umano e in ogni territorio. Con quest’opera, Francesca Chialà non propone solo un’immagine: offre un manifesto per il nostro tempo. 

La Donna Vitruviana è infatti il cuore pulsante del movimento artistico che ha fondato, “La FESTA delle 7 ARTI”, per promuovere i Diritti Umani, Sociali e Ambientali. È arte che si fa vita, gesto condiviso, esperienza partecipata. Un invito poetico e politico a ripensare il confine non come linea che divide, ma come spazio che genera relazioni e immaginari nuovi.

Un nuovo umanesimo, dove maschile e femminile, essere umano e natura, arte e vita si fondono in una visione più equa e inclusiva del mondo. In questo tempo che chiede ponti e non muri, La Donna Vitruviana ci ricorda che ogni essere umano ha il dovere di impegnarsi e può diventare soglia: un passaggio vivo tra mondi, culture, linguaggi. Un abbraccio possibile nel cuore dell’Europa.

Francesca Chialà, definita dai media “Artivista”, va oltre la riflessione estetica o la critica politica: attiva processi concreti di innovazione sociale e ambientale, radicati nei luoghi e nei corpi delle persone. Le sue performance sono sempre pubbliche e gratuite, fondate sull'Economia del Dono, perché l’arte — nella sua visione — deve essere un bene comune, un linguaggio universale accessibile a tutti, un motore di trasformazione reale.

La sua poetica fonde gesto artistico e impatto reale, spiritualità e azione civile, estetica e rigenerazione, generando alleanze e trasformando spazi e relazioni.

Nel suo lavoro, arte pubblica e responsabilità collettiva si intrecciano. Le sue performance, radicate nei territori, sono spazi di cura e mobilitazione, un respiro condiviso, un confine da attraversare insieme. 

La Chialà ha portato questa visione dai margini ai centri urbani, in Italia e all’estero: lungo il Tevere, nelle periferie di Roma, con i bambini orfani in Vietnam, nelle battaglie per proteggere la Laguna di Venezia.

Ogni suo intervento è un rito laico, un gesto di bellezza che cura, ricompone e dà voce a chi non ne ha. Nel 2025, il suo percorso artistico approderà anche in Giappone, all’EXPO di Osaka, dove è stata invitata dall’UNESCO di Parigi a rappresentare il legame tra creatività, sostenibilità e diritti.

Con la fondazione del movimento La FESTA delle 7 ARTI, Francesca Chialà ha creato un ecosistema per intrecciare in modo innovativo e performativo diverse discipline artistiche e stimolare l'impegno civile di tanti artisti, musicisti, cantanti, ballerini, poeti, attori, architetti, archeologi, atleti sportivi.

Fonde arti visive, musica, danza, cinema, teatro, poesia e perfino lo sport, trasformando ogni performance in un rito collettivo che restituisce all’arte la sua funzione sociale.

I suoi progetti sono spazi di cura e mobilitazione in cui la comunità è parte integrante dell’opera.

L'artista-sociologa propone la gioia come resistenza, un attivismo fatto di arti intrecciate e senza barriere, creando una vera e propria Arte “Transfrontaliera”.

Informazioni sulla lingua

Lingua dell'evento: EN, IT, SL Sottotitoli: EN, IT, SL

Accessibilità

Accesso senza gradini/barriere Indicazioni visuali Sedia a rotelle

Contatti

Email organizzatore info@francescachiala.com Telefono dell'organizzatore 334 6701719

***GO! 2025 ha una propria policy di pubblicazione degli eventi, consultabile a questo link. Non tutte le informazioni presenti possono risultare aggiornate e/o corrette e GO! 2025 non si assume la responsabilità in merito. Si consiglia di contattare l’organizzatore responsabile dell’evento per verificare le informazioni di interesse.

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