GORIZIA/NOVA GORICA ARCHITETTURA TRA PASSATO E MODERNITA’

La proclamazione di Gorizia e Nova Gorica, Capitali Europee della cultura 2025, ci è sembrata un’importante occasione per proporre la mostra Architettura tra passato e modernità Gorizia/Nova Gorica. 

Chiunque sia passato a Gorizia e Nova Gorica non può non essere rimasto colpito dal territorio e dalla sua architettura.

Indagare su questo aspetto ci ha permesso di analizzare lo sviluppo architettonico ed urbanistico delle due città, cogliendone una intrinseca diversità. Gorizia, simbolo di un passato legato alla ricca borghesia asburgica, mantiene un carattere malinconico, riservato, quasi introverso.

Restano a testimonianza di questo periodo i grandi palazzi e le piazze.

Dopo le grandi distruzioni, nel primo dopoguerra vengono chiamati professionisti provenienti da altre città italiane a progettare importanti opere pubbliche e private che affiancano la vecchia architettura di Gorizia con la “nuova” architettura nata dal fascismo e declinata spesso con lo stile del razionalismo internazionale. 

Diversa è la vicenda che nel 1947, dopo la separazione del territorio, porta alla nascita di Nova Gorica. Progettata a tavolino ex novo con il piano urbanistico di Edvard Ravnikar, la città doveva essere per volere del Maresciallo Tito, il centro economico e culturale della vallata, una città moderna che fosse la vetrina “socialista” sul mondo occidentale.

A cogliere gli aspetti caratterizzanti delle città, sono due fotografi friulani: Stefano Ciol che presenta attraverso la foto in bianco e nero Gorizia.

Marco Citron che racconta con i suoi colori evanescenti Nova Gorica.

Sara Florian, GrabGroup Upgrading Cultures Anni dopo sono arrivate le visite alle case di alcuni artisti, che finalmente mi hanno fatto entrare nel tessuto della città, anche se dalla strana prospettiva di ambienti che odoravano di pittura: a volte erano le sale di Palazzo Lantieri occupate dalle tele di Angela Weyersberg; oppure si trattava degli spazi più domestici della casa di Mario Di Iorio, con il loro ovattato chiaroscuro ai margini d’un ampio cavedio e dell’affettuoso borbottio di una caffettiera.

Dei loro ultimi dipinti ricordo – contrapposti – i colori malinconici serenamente stesi in ampie campiture da Angela e il drammatico, gestuale bianconero di Mario.

E quella distanza fra colore e non colore pare quasi di ritrovare, a parti invertite per gli esiti emotivi, nelle fotografie dedicate a Nova Gorica e Gorizia da Marco Citron e Stefano Ciol. Fulvio Dell’Agnese.

Inaugurazione venerdì 30 maggio dalle 18:30 alle 20:00. Visite disponibili sabato e domenica previo appuntamento.

Informazioni sulla lingua

Lingua dell'evento: IT, SL

Accessibilità

Non applicabile

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Contatti

Email organizzatore studiofaganel@gmail.com Telefono dell'organizzatore +39 048181186

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