Kapka Kassabova è una poetessa e scrittrice che nei suoi lavori indaga l’impatto della storia, della geografia e dei confini sulla vita degli individui, in particolare nei Balcani.
La scrittrice e poetessa Kapka Kassabova, nata nel 1973, ha trascorso l’infanzia in Bulgaria. Nel 1992 si è trasferita con la famiglia in Nuova Zelanda, e nel 2005 in Scozia. Nei suoi scritti esplora le relazioni tra i luoghi e le persone, le periferie geopolitiche e gli incroci e intersezioni culturali, con particolare attenzione ai Balcani.
Il suo quartetto balcanico, che comprende Meja (Confine): tradotto in sloveno dalla casa editrice Beletrina nel 2024, To the Lake: A Balkan Journey of War and Peace, Elixir e Anima, rappresenta un’esplorazione polifonica dell’esperienza umana attraverso la geografia, la storia, l’ecologia e la psicologia. I primi due libri si concentrano in particolare sulle frontiere e le loro conseguenze. Nel molto apprezzato e acclamato Border, l’autrice approfondisce la storia e la vita nella zona di confine tra Bulgaria, Grecia e Turchia. In To the Lake torna invece ai laghi di Prespa e di Ocrida, i laghi dei suoi antenati, condivisi da Macedonia del Nord, Albania e Grecia.
Oltre a nove opere in prosa, per le quali ha ricevuto numerosi premi, ha pubblicato anche quattro raccolte di poesie e collabora regolarmente con giornali e riviste come The Guardian e The Times Literary Supplement. Le sue opere sono state tradotte in oltre venti lingue.
"Un confine rigidamente controllato è sempre violento: è qui che il potere improvvisamente acquisisce un corpo, se non un volto umano, e un’ideologia. Una delle ideologie più evidenti legate ai confini è il nazionalismo: l’idea che un confine serva a separare uno Stato nazionale da un altro. Tuttavia, un’ideologia ancor più subdola nella pratica è il centralismo: la convinzione che un centro di potere possa impartire ordini a distanza impunemente e sacrificare la periferia; che ciò che si trova al di là del campo visivo del centro venga cancellato dalla memoria. Le zone di confine sono sempre periferia, sempre oltre lo sguardo del centro."
— Kapka Kassabova, Border (Beletrina, 2024; traduzione: Petra Meterc)