Art Fusion – Borderless

Mostra degli studenti di Arti Visive e Design e della Facoltà di Pedagogia dell'Università di Primorska.

Dal 29 maggio al 30 giugno, sarà visitabile la mostra degli studenti del corso di laurea in Arti Visive e Design e della Facoltà di Pedagogia dell’Università di Primorska (VUO).

La mostra è presentata dagli studenti e dai tutor del programma di Arti Visive e Design e della Facoltà di Pedagogia dell'Università di Primorska (VUO). Curata da Vid Lenard, docente e collaboratore del VUO, la mostra Art Fusion – Borderless, parte del programma della Capitale europea della cultura 2025 Nova Gorica - Gorizia, unisce le prospettive artistiche degli studenti.

Attraverso una varietà di media - dalle installazioni sonore, alla performance, al collage, al video, all'animazione, alla ceramica e alla realtà virtuale – gli artisti esplorano la nozione di confine e la sua illimitatezza. I tutor e mentori, provenienti da diversi ambiti artistici e pedagogici, accompagnano gli studenti nella creazione del progetto: Dragana Sapanjoš, Polonca Lovšin, Tilen Žbona, Uroš Zavodnik, Jiri Kočica, Nemanja Cvijanović, Lara Marconi e Peter Ciuha. Insieme agli studenti co-creano un progetto espositivo che non si limita a presentare opere, ma diventa un'esplorazione collettiva dei confini, dell'appartenenza e della libertà.

La Galleria Paternolli presenta, tra gli altri, Eric Pibernik che, sotto la guida di Sapanjoš e Lovšin, presenta l'installazione sonora Take Your Protein Pills and Put Your Helmet On, una meditazione sulla nascita e sulla morte. Nello stesso spazio, Jakob Bratušek richiama l'attenzione sugli effetti manipolatori della pubblicità con la sua installazione BARBARAian (mentori: Sepanjoš, Lovšin), mentre l'opera Bili On Joy di Magdalena Strniša, con i mentori Sapanjoš e Lovšin, mette in discussione la coscienza collettiva subordinata alla cultura pop. La poetica ceramica di Asja Turnšek, intitolata Beware (mentore: Kočica), parla di decadenza e vulnerabilità, mentre il progetto VR Who Are You Looking At di Karmen Badovent (mentore: Zavodnik) solleva questioni di identità digitale. Tilen Prelič (mentore: Žbona) affronta il tema del dolore e dell'emarginazione con la sua installazione Razoring. Si può anche assistere a una performance intitolata Comfort 32 sul disorientamento e il paradosso della libertà di Isidora Petrov (mentori: Sepanjoš, Lovšin).

Nel centro AVD GO! 2025, uno spazio di schermi e proiezioni, diversi artisti presentano le loro opere: Sara Mašić con il suo lavoro poetico Border (mentori: Cvijanović, Marconi) dipana il simbolismo della luce come conoscenza. Covet di Iva Gjorgijevska (autori: Sepanjoš, Lovšin) ci porta nel mondo ciclico del desiderio. Il video Vsejeisto di Tia Štefančič (mentore: Žbona) registra la scomparsa della singolarità spaziale, mentre la performance su larga scala di Ana Južnič (H)ARMONI(J)A (mentori: Kočica e Sepanjoš) incarna il futuro utopico della sorellanza. Il duo Neža Hajnšek e Blažka Šifrer (mentore: Sapanjoš) presenta due opere video: Musical Chairs affronta la questione delle quote di genere e l'illusione dell'uguaglianza, mentre In the Name of Something Right problematizza la responsabilità e la comprensione delle scelte personali nella società contemporanea.

In Dam Restaurant, il mentore Peter Ciuha presenta il suo lavoro video e i collage degli studenti del primo anno, che esplorano l'identità contemporanea, la frammentazione e l'espressione visiva attraverso la tecnica del collage. La mostra solleva questioni chiave della società contemporanea: chi siamo, dove sono i confini tra il reale e il digitale, l'individuo e il collettivo, il passato e il futuro. Le opere combinano storie personali, fenomeni sociali ed esperimenti tecnologici per formare una complessa rete di riflessioni visive e concettuali sul mondo contemporaneo. Con Borderless e la mostra Art Fusion apriamo uno spazio in cui i confini sono solo concetti temporanei che l'arte attraversa più e più volte.